“Si può lavorare con bei progetti di lungo periodo solo se c'è la possibilità di respirare e di dialogare. L'aria si è fatta irrespirabile nel Paese. Però ripeto che non è un bene per il Paese” (Romano Prodi)
Volevo andare in tv a rendicontare sul nostro operato, ma mi hanno limitato a rispondere, solo per due minuti, alle domande dei giornalisti e a replicare alle stronzate di Prodi” (Silvio Berlusconi)
che poi, in un altra intervista, per giustificarsi dirà : «Ho usato le parole correnti che tutti i giorni usano i ragazzi per farmi capire dai giovani»
Due frasi forti, che sinteticamente, indipendentemente da linguaggio e dal tono utilizzato, fotografano il clima e le condizioni in cui si trova ad operare chi fa politica, oggi.
A tutti i livelli, dal nazionale al comunale.
Due frasi intercambiabili, ossia non cambiava nulla se Prodi avesse detto la frase di Berlusconi e viceversa: sono entrambe valide sia per la maggioranza che per l’opposizione.
Rispondere, Replicare e Respirare aria pesante: un andamento involutivo ed inarrestabile che lascia sempre meno spazio alla programmazione e alla vera attività di amministrazione e governo.
Erano due le cose che mi mettevano angoscia : guardare il cielo e contare i numeri. Pensare che entrambi non hanno una fine, non c’è uno stop, non hanno un limite mi crea inquietudine.
Da un po’ di tempo sono tre !
P.S. (Ho chiesto ad alcuni giovani di media cultura, e mi hanno detto che se alla parola “str****te” si sostituisce la parola “grandi sciocchezze” capiscono comunque)
05 luglio 2007
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