Ieri ero dentro ad un nostro supermercato dove un gruppo di volontari stava raccogliendo generi di prima necessità nella Giornata nazionale del Banco Alimentare che, come da tradizione, si svolge l’ultimo sabato di novembre.
Ricordo che si tratta di una iniziativa della Fondazione Banco Alimentare in collaborazione con la Compagnia delle Opere e che ogni anno impegna circa 100.000 (centomila) volontari in tutta Italia, i quali all’interno di oltre 6.0000 (seimila) supermercati raccolgono generi alimentari non deperibili (E NON SOLDI) che saranno poi distribuiti a circa 1.300.000 (un milione e trecentomila), indigenti attraverso 7700 (in settemila settecento) enti convenzionati con la rete del Banco.
Mi sembra che non ci sia molto da commentare: E’ UNA INIZIATIVA POSITIVA ! L’unica cosa che ci si può chiedere è se è giusto che in questa occasione le vendite dei supermercati abbiano una impennata di acquisti a discapito di altri piccoli negozi.
Questo dilemma mi sta portando ad organizzare, in collaborazione con i nostri negozianti, una “nostra” giornata della solidarietà, nella quale in ogni negozio di Portomaggiore (alimentari, abbigliamento, profumeria, cartoleria, ecc.) si possa fare un qualsiasi acquisto da devolvere alla nostra CARITAS.
C’è solo una cosa che mi fa pensare nella realizzazione di questa iniziativa: come dicevo, ieri ero in un nostro supermercato e davanti da me, una signora (nemmeno troppo anziana), alla quale era stato chiesto se voleva contribuire, ha dato una risposta secca “Mi an dag nient, tant a va tut ai pakistan”. E poi ha continuato con la sua POLTIGLIA di commenti.
COME SI FA A FAR CAPIRE COME STANNO LE COSE QUANDO LA GENTE HA GIÀ IN MENTE LA SUA VERITÀ ?
Il nostro Ufficio ai Servizi Sociali, al 31/10/2006, ci dice che su circa 12.150 abitanti a Portomaggiore
- solo 34 ricevono una integrazione del reddito sottoforma di buoni spesa, di cui n. 18 italiani – n. 8 marocchini – n. 5 pakistani – n. 1 albanesi – n. 2 moldavi
- solo 49 ricevono agevolazioni sulle rette scolastiche, di cui n. 34 italiani – n. 3 pakistani – n.5 marocchini – n. 3 nigeriani – n. 1 moldavi – n.2 albanesi – n.1 camerunensi
E’ la verità, ma in quanti credono a questi dati ? Siamo insudiciati da una POLTIGLIA di pareri che si basano sul “sentiro dire” , sui “secondo me”. Gente che, a fronte di UN IMPORTANTE PROBLEMA CHE RIGUARDA TUTTI, si guarda bene dal chiedere dati reali e ragionarsi su, e parlano, parlano, parlano ….. compresi molti politici (e/o “politicanti”) portuensi, che invece di divulgare le informazioni corrette, spesso le ignorano o le stravolgono. Ma perché ?? …
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