10 febbraio 2008

LA VASCA DELLA DISCORDIA

Finalmente ! Era da qualche giorno che non usciva sui qualcosa su cui “perdere” un po’ di tempo ma oggi IL RESTO DEL CARLINO, nella pagina di Portomaggiore, ripesca un vecchio argomento, “schiccionando” (*) senza sentire il mio parere (sono tirato in causa alla fine dell’articolo).

TITOLO : Badolato: “Il Comune scherza con la salute di una persona anziana” -
una vasca da bagno anziché la doccia può condizionare la qualità della vita”.

SINTESI : Un pensionato portuense, abitante a Portoverrara in un vecchio condominio di edilizia popolare destinato ad essere demolito a causa della sua vetustità, così come gli altri inquilini, viene trasferito in un nuovo appartamento che lui stesso ha potuto scegliere. Questa tipologia di mobilità prevede che tutti i costi del trasloco e riallaccio delle nuove utenze siano a carico di ACER.
Il pensionato è venuto più volte nei nostri uffici: la prima volta per pretendere che l’Amministrazione, nella nuova casa, gli installasse gratuitamente una sorta di “garage” perché ha molte cose da mettere dentro, poi per chiedere, sempre gratuitamente, appunto di sostituire la vasca da bagno con una doccia, perché “un domani” potrebbe fare fatica ad entrare.


Come al solito metterò in blu alcune parti dell’articolo ed in nero le mie risposte

E’ una vicenda paradossale nella quale si è trovato un pensionato portuense. E’ stato costretto a sloggiare dal suo appartamento popolare, che è stato demolito, ma l’alloggio sostitutivo che gli ha messo a disposizione il comune di Portomaggiore, a Sandolo, non ha la doccia. L’uomo ha subito un intervento alla carotide sinistra, con conseguente scompenso ipertensivo, che in più occasioni gli ha procurato problemi come svenimenti in occasione di bagni all’interno della vasca da bagno. Tanto che il medico ne ha sconsigliato l’uso, troppo pericoloso.

Nell’alloggio sostitutivo, SCELTO DAL PENSIONATO, naturalmente la vasca da bagno ha la doccia che si può fare stando in piedi dentro la vasca. DOMANDA: come fa l’articolista a dire che l’operazione subita “…in più occasioni gli ha procurato problemi come svenimenti in occasione di bagni all’interno della vasca da bagno “ , se oggi il pensionato fa normalmente la doccia ?

Morale: non solo è stato costretto a cambiare alloggio popolare, trasferirsi in una frazione dove non aveva alcun contatto. In più gli hanno alzato il canone di affitto.

Il canone di affitto ACER viene calcolato in base ai redditi presentati ed alla grandezza dell’appartamento: naturalmente se il reddito aumenta e la casa è più grande, il canone cresce.


Su questa vicenda, è intervenuto in Consiglio comunale Il capogruppo di Insieme per Portomaggiore, Roberto Badolato, interviene con un’interrogazione, inviata per conoscenza anche all’Acer. La risposta è arrivata il 22 gennaio, ritenuto dall’esponente di An «insufficiente. Al di là delle giustificazioni di facciata — spiega — motivando l’impossibilità d’intervento a causa degli alti costi già sostenuti, che non consentono ulteriori esborsi, la risposta rasenta l’incredibile».

In realtà non sono previsti esborsi i questo caso perchè, come è avvenuto in altre circostanze, questi sono lavori a carico dell’inquilino. Ma sentite la spiegazione ….

In che senso? «Se oggi che siamo a inizio anno, e quindi a inizio del bilancio, sostengono di non avere disponibilità economica di poche centinaia di euro, quando mai li avranno? “

Frase tipica di chi non conosce il lavoro di ACER. Vi sembra che all’inizio dell’anno non sia già stata fatta una programmazione dei lavori di manutenzione per gli appartamenti ERP e quindi già impegnate le risorse ? Poi, ripeto, non è una questione di risorse quanto una questione di equità nei confronti di altri inquilini che hanno provveduto in autonomia.

A nostro giudizio è un intervento prioritario: è pericoloso scherzare sull’incolumità fisica di una persona anziana. Oltre al disagio di essere sdradicato dalla propria casa dopo decenni, per l’inquilino si prospetta l’ennesima tegola: ritrovarsi con un canone di affitto aumentato a dismisura per le sue già esigue disponibilità di pensionato. Tutto questo in netto contrasto con quanto assicuratogli al momento del colloquio, avvenuto con l’assessore, in occasione del prospettato trasferimento: ‘Stia tranquillo, nessuno aumento di canone le verrà applicato’. Cosa che però è puntualmente avvenuta a trasferimento effettuato».

L’assessore, naturalmente, sono io. E naturalmente non ho mai assicurato che il canone non sarebbe stato aumentato per i motivi che ho già detto: il canone dipende dalla grandezza dell’appartamento e dal reddito dell’inquilino. Visto che la grandezza dell’appartamento SCELTO è una cosa certa, mi impegno a verificare lo stato economico e patrimoniale del pensionato, che per fortuna sua, è ancora in grado di fare molti lavoretti, come è giusto che sia.

Ultima schiccionata (*): il trasferimento non è ancora avvenuto e il pensionato può ancora decidere di cambiare alloggio. Cosa dobbiamo fare di più ?

Scusate se vi abbiamo fatto perdere tempo

******************************************
(*) Sulla Sindrome del SCHICIO'N" ho detto più volte (chi vuole può leggere i post precedenti, es. http://alessandrotaddia.blogspot.com/2007/11/in-aprile-accennai-della-sindrome-del.html)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro assessore le do uno scoop: provi a chiedere al consigliere se invece di un suo parente pensionato fosse stato un pakistano a fare le stesse richieste come si sarebbe comportato