11 ottobre 2007

BURQA E CASCHI DA MOTOCICLETTA

Quando uno pensa di avere le idee chiare, arriva sempre qualcosa che ti mette confusione.

Mi sembrava che la nostra legge fosse chiara: non si può girare con il viso coperto. Punto !

Poi arriva un prefetto che mette in discussione tutto concedendo, se pur per motivi religiosi, l'uso del burqa; un onorevole che assimila il burqa ai caschi da moto (per cui si può portare); l'altro(a) che dice che se vogliamo il crocefisso in classe dobbiamo accettare anche il burqa, ecc.

Da tempo sostengo che sul fenomeno "immigrazione" il vero problema siamo noi italiani !

Non ci rendiamo conto che un burqa virtuale sta calando sulle nostre menti, e sotto lo slogan del vogliamoci tutti bene rompe quella fragile crosta che dovrebbe difendere le nostre regole e i nostri valori (quali valori ?), con il forte rischio di andare diritti verso il suicidio della nostra civiltà.

Spero sia chiaro che il problema non si risolve "eliminando" lo straniero !

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Belle parole...sono pienamente d'accordo con lei..davvero..ora però passiamo ai fatti..

Anonimo ha detto...

Per passare ai fatti bisogna fare come fece Giambattista Perasso a Genova nel 1746 , che con una sassata sveglio ,gli infirgardi Genovesi, a riprendersi l'onore e l'orgoglio di essere italiani rimandando a casa loro gli indesiderati stranieri.

Anonimo ha detto...

Per passare ai fatti bisogna fare come fece Giambattista Perasso a Genova nel 1746 , che con una sassata sveglio ,gli infirgardi Genovesi, a riprendersi l'onore e l'orgoglio di essere italiani rimandando a casa loro gli indesiderati stranieri.

Anonimo ha detto...

Benvenuto tra il popolo dei "Grillini", giovane(?) Balilla (che sai benissimo era il sopranome di Perasso). Il futuro è tuo ! hihihihi

Anonimo ha detto...

FATTI :
ai giovani di Portoria è uno spasso strappare il velo o fazzolettore che le donne islamiche sono costrette ad indossare, perchè imposto dai loro uomini.
perciò più ne strappano e più bravi sono ad affermare che simo in Italia e non al loro paese.