Un po’ di tempo fa era uscito nella bacheca della lista “VIVI PORTOMAGGIORE” capitanata dall’ex-sindaco Aurelio Pariali, un resoconto delle cose fatte nei primi 6 mesi dalla lista di minoranza.
Tra le cose fatte, c’era anche un ricorso presentato al TAR circa un anno fa nel quale Vivi Portomaggiore si opponeva alla nomina dei revisori dei conti, chiedendo l’annullamento della relativa delibera approvata in Consiglio Comunale nel luglio 2006, con il voto favorevole di “Unione per Porto” (di maggioranza) e di “Insieme per Portomaggiore” (di opposizione).
In una intervista (La Nuova Ferrara del 03/11/07) lo stesso Pariali affermava che «Il motivo del ricorso consiste nella violazione della legge attualmente vigente: la delibera si porrebbe in contrasto con l’art. 235 del D.Lgs. 267/2000, che prevede per ciascun revisore il limite di due mandati presso lo stesso Comune. Fra i tre revisori nominati, invece vi è proprio un componente che ha già svolto due mandati presso il Comune di Portomaggiore».
Più avanti, nell’intervista Pariali aggiungeva «Questo ricorso ha innanzi tutto una valenza tecnica, ma ha anche un valore politico, rappresenta infatti un segnale forte contro il diffuso sistema vizioso delle lottizzazioni partitocratriche. Si tratta di un sistema a cui partecipano tutti i partiti, ciascuno con la propria quota, e che in molti casi cela il malcostume degli arruolamenti di comodo, che nulla hanno a che fare con la genuina appartenenza ad una forza politica, né con la sincera condivisione di ideali politici, né con un autentico impegno politico. Si tratta di un sistema prepotente che nella sua applicazione concreta finisce, come in questo caso, per infischiarsene persino delle più chiare ed elementari normative di legge».
Ma come si sarà espresso il TAR su questa questione ? Era fondato il ricorso al Tar e giustificate le relative spese sostenute per gli avvocati ?
Ve lo dirò a breve (datemi solo il tempo di una verifica ufficiale…)
13 ottobre 2007
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