E' stata una settimana tosta. Il corso che ho frequentato sul tema del fundraising, rivolto in particolare ad organizzazioni del Terzo Settore, è stato estremamente interessante e sono venuto a casa con molte idee, molte conferme ed un dilemma : fino a quando il fine giustifica i mezzi ?
Spiego il dilemma.
Contesto. Le organizzazioni che svolgono la propria attività nel campo Sociale, Ambientale, Culturale, Diritti Umani, ecc. e che si basano sul volontariato, hanno spesso evidenziato nella loro Mission valori di solidarietà e di etica. Questo, ad esempio, può volere dire il rifiuto di accettare contributi , anche importanti, da Banche che hanno tra i loro Clienti dei commercianti di armi.
D'altra parte multinazionali accusate, ad esempio, di vendere beni prodotti grazie lo sfruttamento di minori in paesi poveri stranieri, si sono attrezzate per realizzare attività importanti di solidarietà, con enfasi roboanti che convincono il pubblico non sensibile a queste tematiche.
Dilemma Se foste il Presidente di una organizzazione onlus che fa del rispetto dei valori etici il proprio vanto, magari impegnata nella costruzione di un ospedale in una parte dimenticata del mondo, dove malattia e povertà si porta via ogni giorno bambini e persone anziane e riceveste la proposta da una Banca d'Armi (cosi vengono chiamate: l'elenco è disponibile in rete) o da una Multinazionale "poco etica" di un contributo determinante per il completamento dell'ospedale, cosa fareste ?
Attenzione Domani la Banca d'Armi o la Multinazionale potrà fare l'ospedale anche senza il vostro aiuto, spacciandosi per paladini della Solidarietà.
Quindi ?
20 maggio 2007
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