L'assegnazione aiuti economici a nuclei familiari che si trovano in difficoltà economiche è previsto dal Regolamento Comunale per l’erogazione di prestazioni sociali agevolate : in particolare l’articolo 8 del Titolo II prevede l’erogazione di buoni acquisto per un massimo di 300 € OGNI TRE MESI ( 375 € se c'è un bambino piccolo in famiglia) per spese sostenute nell’acquisto di generi di prima necessità.
Queste spese possono essere fatte nei negozi di vicinato (quindi esclusi i supermercati) di Portomaggiore che hanno aderito all’iniziativa e che operano nel settore alimentari (tranne alcolici), abbigliamento, calzature, prodotti farmaceutici, carburanti e cartoleria.
Il sistema di utilizzare i buoni spesa nasce con l’intenzione di fare spendere i contributi solo per i generi che ho detto sopra, quindi NO alcolici, NO sigarette, ecc. Oggi questo sistema sta dimostrando una criticità nel controllo effettivo di come questi aiuti vengono utilizzati e questo sta creando oltretutto malumore in quanto, per motivi immaginabili, i buoni acquisto nominali assegnati agli aventi diritto finiscono poi nelle mani di chi il diritto non l’ha, e difficilmente in fase di acquisto viene verificata la reale identità da parte del commerciante.
Caso classico che riecheggia nei bar e nella piazza: l’extracomunitario con il “tremila” che va a fare il pieno con i buoni del Comune
Alcuni Numeri.
Nel 2006 sono stati distribuiti buoni spesa a persone con un significativo stato di povertà per un totale di 16.700 €: nel 2004 sono stati oltre 23.000 € ed il risparmio è dovuto ai maggior controlli effettuati su reale stato di disagio dei richiedenti. Di tale cifra, oltre 10.000 € sono stati assegnati a residenti di cittadinanza italiana mentre i rimanenti a cittadini stranieri residenti a Portomaggiore
Tolto il caso di un cittadino portuense che ha ottenuto oltre 1.100 € ANNUO, i contributo medio assegnato annuo è stato di circa 400 € annui, poco più di un euro al giorno.
PER FAVORE ! Provate a ragionare su questi numeri e non lasciatevi contaminare da quelle voci false e appiccicose, spesso opportunamente alimentate, che vorrebbero il Comune riempire di soldi e di favori i cittadini extracomunitari con l'ICI e le tasse che solo noi portuensi paghiamo.
Sfogo a parte, da qualche mese stiamo studiando una alternativa che prevederà l'eliminazione dei Buoni Acquisto e l'attivazione di :
1. un contributo al pagamento diretto delle utenze (acqua, gas, luce) per che è in situazioni di necessità: in pratica verrà dato il contributo SPETTANTE (e non TOTALE) a fronte di bollette pagate.
2. un sostegno alle Associazioni di Volontariato Sociale per organizzare un servizio continuo di distribuzione gratuita di generi alimentari (ma anche farmaci, abbigliamento, ecc.) provenienti da progetti come il Banco Alimentare, Brutti ma Buoni, Last Minut Market, ecc.. Attualmente, per questo punto, ho già avuto alcuni incontri con la Caritas locale, che già oggi svolge distribuisce generi di conforto a persone disagiate. In questo modo avremo maggiore certezza dell’utilizzo degli aiuti economici; meno lavoro di controllo, rendicontazione e di amministrazione dei nostri Uffici; maggiore incidenza di aiuto a chi è in reali situazioni precarie ed infine, ma non trascurabile, la maggiore riservatezza per le persone assistite, che si recherebbero in un unico punto in una posizione più discreta possibile.
Ora i nostri uffici stanno mettendo a punto alcune proposte fatte dalle parti sociali: conterei di portare queste modifiche in Consiglio Comunale a fine Settembre.
10 agosto 2007
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