Da bambini, andavamo in macchina (quelli che avevano la fortuna di averla ..) senza cinture di sicurezza e senza air bag, e spesso seduti davanti. A volte papà ci faceva tenere il volante e cambiare le marce con il pomello che era sul volante.
Viaggiare nel cassone rimorchio trainato da un trattore o su un cassone posteriore di un furgone scoperto, in un pomeriggio torrido, era un regalo speciale.
D'inverno si andava con uno slittino autocostruito con qualche pezzo di legno nei canali ghiacciati e d'estate, negli stessi canali, ci facevi il bagno.
I flaconi di medicinali non avevano chiusure particolari: se avevi il raffreddore bastava un po' di VIX VAPORUB e per il mal di gola una pastiglia di FORMITROL
Bevevamo l’acqua dalla canna del giardino, non da una bottiglia. E quanta frutta e verdura abbiamo mangiato senza lavarla !
Andavamo in bicicletta e in moto senza usare il casco. I "cinquantini" li truccavamo un po' ed era un successo quando li facevamo fare i 70 Km/h
Passavamo i pomeriggi a costruirci i nostri ‘carri giocattolo’. Ci lanciavamo dalle discese e dimenticavamo di non avere i freni fino a quando non ci sfracellavamo contro un albero o un marciapiede. E dopo numerosi incidenti, imparavamo a risolvere il problema … noi da soli!!!
Quando eravamo in vacanza, uscivamo di casa al mattino e giocavamo tutto il giorno; i nostri genitori non sapavano esattamente dove fossimo, nonostante ciò sapevano che non eravamo in pericolo.
Ci procuravamo delle abrasioni, ci rompevamo le ossa o i denti … e non c’erano mai denunce, erano soltanto incidenti: nessuno ne aveva la colpa. Ti ricordi degli incidenti?
Avevamo delle liti, a volte dei lividi. E anche se ci facevamo male e a volte piangevamo , passavano presto; la maggior parte delle volte senza che i nostri genitori lo sapessero mai.
Mangiavamo dolci, del pane con moltissimo burro e bevande piene di zucchero … ma nessuno di noi era obeso.
Bevevamo "a collo" una Gassosa con altri 4 amici, dalla stessa bottiglia, e nessuno mai morì a causa dei germi.
Non avevamo la Playstation, né il Nintendo, né i videogiochi, né telefonini.
Né tv via cavo, né videocassette, né il pc, né internet: avevamo semplicemente degli amici.
Uscivamo di casa e li trovavamo. Andavamo, in bici o a piedi, a casa loro, suonavamo il campanello o entravamo e parlavamo con loro. E loro facevano così con noi.
Ci inventavamo dei giochi con dei bastoni e dei sassi. Giocavamo con dei vermi e altri animaletti e, malgrado le avvertenze dei genitori, nessuno tolse un occhio ad un altro con un ramo e i nostri stomaci non si riempirono di vermi.
Ci arrampicavamo sugli alberi, magari a mangiarci qualche ciliegia, di notte. E qualche contadino ci ha perfino corso dietro. Ma non facevamo nessun vandalismo.
Alcuni studenti non erano intelligenti come gli altri e dovevano rifare la seconda elementare. Non si cambiavano i voti, per nessun motivo.
I peggiori problemi a scuola erano i ritardi, una pallonata alla maestra durante la ricreazione o se qualcuno masticava un cicca in classe.
L’idea che i nostri genitori ci avrebbero difeso se trasgredivamo una legge non ci sfiorava: loro erano sempre dalla parte della legge.
Se ti comportavi male i tuoi genitori ti mettevano in castigo o ti davano un ceffone e nessuno li metteva in galera per questo. E ancora oggi ti ricordi di quel ceffone.
Sapevamo che quando i genitori dicevano NO, significava proprio NO.
I giocattoli nuovi li ricevevamo per il compleanno ed a Natale. I nostri genitori ci facevano dei regali con amore, non per sensi di colpa.
Avevamo libertà, insuccessi, successi e responsabilità, e abbiamo imparato a gestirli.
Tu sei uno di loro. Complimenti!!!
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