..... perchè un Sindaco debba mandare una lettera così ai giornali locali. Mi aspetto già le risposte roboanti del tipo "come mai gli altri Sindaci non scrivono pure loro lettere simili ?" oppure "il Sindaco cerca di coprire le difficoltà della sua Giunta" o altre mediocrità simili.La mia risposta è che Portomaggiore è un paese particolare così come particolare la lettera del mio Sindaco, lettera che sottoscrivo in pieno e che riporto in forma integrale. (Solo un commento: il riferimento a fatti e personaggi probabilmente non è puramente casuale.... ho detto "probabilmente")
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L’intelligenza non è più una virtù
Quarant’anni fa Don Lorenzo Milani, un prete coraggioso e isolato, scrisse con i suoi ragazzi una lettera ai cappellani militari toscani intitolandola “L’obbedienza non è più una virtù”.In quella lettera, per la quale subì anche un processo, contestava che, di fronte all’autorità, fosse sempre giusto cedere anche quando si è di fronte ad affermazioni non condivise o manifestamente false.
Mi piacerebbe che in questo paese ci fosse un nuovo profeta, meglio se professore, che insieme ai suoi ragazzi scrivesse una lettera intitolata “L’intelligenza non è più una virtù” per spiegare con semplicità e schiettezza come ormai in molti ambiti pubblici vince chi urla più forte, chi la spara più grossa, chi è più bello e palestrato.
I Sindaci e gli Amministratori locali, come i preti, sono in prima linea nel rapporto con la gente ed è fin troppo facile, da questo osservatorio privilegiato, rendersi conto dell’imbarbarimento latente che minaccia la nostra convivenza.
La gente è sempre più impaurita e alla ricerca di soluzioni semplici e immediate, molto spesso irrealizzabili. Ogni problema viene gonfiato a dismisura e c’è sempre un polemista, un comitato di base, un politico fallito che spiega a chi deve decidere come deve fare, agli esperti quali tecnologie usare, ai funzionari quali norme applicare.
I Sindaci dieci anni fa erano osannati come salvatori della patria e oggi sono tutti stupidi, spreconi e incapaci di comunicare con la gente. Io non ho rivendicazioni di categoria da fare: come dico sempre non me lo ha ordinato il medico di fare il Sindaco e poi costruire qualcosa per il tuo paese è una delle soddisfazioni più grandi che si possano avere nella vita.
Sarebbe però insensato non preoccuparsi del perché questa deriva plebiscitaria e populista che alimenta un disagio diffuso tra la nostra gente e impedisce un confronto serio su problemi difficili e complessi come l’immigrazione e la nuova competizione tra sistemi produttivi a livello mondiale.
L’auspicio che faccio ai giovani, alle nuove generazioni (io ho superato i 50 anni e volentieri mi tiro da parte) è che trovino maestri che li aiutino a riscoprire l’intelligenza e il merito e soprattutto l’impegno per raggiungere, con fatica, un risultato difficile e ambizioso.Chi ragiona e cerca di tenere conto anche delle opinioni degli altri spesso appare come un debole o, come dicono i miei nipoti, uno “sfigato”.
E’ utile allora non dimenticare Don Milani e tutti quegli uomini e quelle donne che, con la loro intelligenza, lasciano un segno, piccolo o grande, nelle proprie comunità e danno una lezione importante alle nuove generazioni.
Gian Paolo Barbieri
23 maggio 2007
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1 commento:
Vince chi urla di più per lo stesso motivo che prosperano maghi, cartomanti, teleimbonitori dal sorriso smagliante. E' la gente che lo vuole!!!!!!
Non c'è speranza!!!!!!!!!!!
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