
Ritengo che tra le mansioni di un Assessore, quella di celebrare matrimoni
civili sia una di quelle che riveste maggiori responsabilità.
Io ne ho celebrati sei (mia moglie ogni volta mi chiede se sono veramente validi …) di cui l’ultimo lo scorso 28 Ottobre.
Sono cerimonie semplici, sobrie, senza troppi fronzoli. In quei 15 minuti circa, in cui vengono lette le formule di rito davanti a parenti, spesso a figli già grandi, agli amici, si coagulano storie tutte diverse e tutte importanti. Vi confesso che tutte le volte mi prende la voglia di dire cose originali, “sentite”, di sottolineare l’importanza di quel momento ma poi mi rendo conto che sarebbe superfluo e spesso fuori luogo.
Io e mia moglie facciamo parte di un gruppo che, all’interno della nostra Parrocchia, tiene gli incontri pre-matrimoniali con le coppie che intendono sposarsi in Chiesa. All’inizio di questi incontri viene ripetuto che “sposarsi in Chiesa” non è un obbligo ma se uno decide deve essere coerente con l’invitato in più che si chiama, rispetto il matrimonio civile : Dio.
Ebbene devo dirvi che purtroppo ho visto molta più coerenza nei 6 matrimoni civili che ho celebrato che in molti matrimoni in Chiesa a cui sono stato invitato. E, credetemi, non è colpa della Chiesa !!
Ehhhh …. la coerenza ….
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